FAQ
Hai dei dubbi sul mondo del tè?
In questa pagina vorremmo rispondere ad alcuni dei dubbi e delle domande più frequenti legate al tè in foglia.
Ti stai chiedendo quanto tempo lasciare in infusione il tè?
O forse hai solo la curiosità di conoscere quando è nato il tè e come si è diffuso?
Continua a leggere per trovare la risposta alle tue domande, oppure consulta il nostro blog dove potrai trovare diversi articoli in costante aggiornamento dedicati al mondo del tè.
Alcune domande frequenti sul tè
Quando è nato il tè?
Il tè era conosciuto in Cina già 5000 anni fa. Ai tempi non veniva ancora coltivato, ma le sue proprietà erano già note alle popolazioni locali: in antichità, era infatti considerato un alimento (cotto e consumato come una zuppa, oppure crudo come fosse un’insalata) e una medicina, per contrastare gli stati febbrili, le cattive digestioni e la debolezza. Pensate che le foglie di tè erano usate persino come garze, per tamponare le ferite e bloccare le emorragie.
Che cos'è il tè?
Il tè è costituito dalle foglie essiccate di una specifica pianta: la Camellia Sinensis, con tutte le sue varietà (sin. sinensis, sin. assamica, cambodiensis, taliensis, ecc.). Tutto ciò che non deriva dalla Camellia Sinensis, non può essere definito tè (ad esempio, il rooibos, erroneamente chiamato “tè rosso”, o gli infusi e le tisane). La Camellia Sinensis è una pianta sempreverde, con foglie di forma ovale e delicati fiori bianchi con stami gialli. L'uomo ne ha “addomesticato” le dimensioni per coltivarla e raccogliere le sue foglie con facilità, ma se lasciato crescere allo stato selvatico un albero di tè può tranquillamente superare i 10-15m di altezza!
Quando si è diffuso il tè?
Dalla Cina, culla di questa bevanda, il tè ha iniziato a diffondersi in altri paesi non prima del II secolo dC: a quei tempi, tramite le vie carovaniere che svilupparono a Ovest, il tè arrivava dalla Cina sino in Tibet e in alcune zone dell’India settentrionale. Corea e Giappone non conobbero il tè prima, rispettivamente, del VI e del IX secolo dC, mentre in Occidente abbiamo dovuto attendere sino al XVII secolo. Le rotte dei commerci navali, dominate dalla Compagnia delle Indie britannica, dagli Olandesi e dai Portoghesi, portarono il tè in Europa a partire dal 1600. E l’India? Contrariamente a quanto molti pensano, l’India non è un paese di nascita del tè: il subcontinente iniziò a coltivare il tè unicamente per scopi commerciali come colonia britannica, dagli anni ‘30 del 1800
Che differenza c'è tra tè e tisane?
Il tè è il prodotto della Camellia Sinensis: qualsiasi tipo di tè (bianco, verde, giallo, oolong, rosso, fermentato) deriva da questa pianta, ha un contenuto variabile di caffeina e deve il suo colore e il suo profilo organolettico alla lavorazione. Le tisane sono invece costituite da erbe, fiori e frutta essiccati: non contengono pertanto caffeina.
Che benefici ha il tè verde?
Come tutti i tipi di tè, anche il tè verde ha molte proprietà benefiche per la salute dell’uomo: in primis, è ricco di catechine, che hanno un forte potere antiossidante, aiutano a tenere a bada il colesterolo cattivo e contribuiscono a prevenire malattie cardiache. In particolare, la presenza di epigallocatechin gallate (EGCG) sembra contribuisca a supportare il metabolismo e il controllo del peso corporeo. Il tè verde, inoltre, aiuta a mantenere la concentrazione grazie al contenuto di caffeina, ma senza creare stati di ansia o agitazione, poiché tra le componenti del tè c’è anche L-Teanina, un amminoacido rilassante che allevia gli stati di stress.
Che cos'è il tè matcha?
Il tè matcha è un tè verde polverizzato, usato soprattutto per la cerimonia del tè in Giappone. È infatti un prodotto di origine giapponese e si ricava da una lavorazione particolare del tè verde di base detto tencha. Le foglie di tè vengono ombreggiate nell’ultimo periodo prima della raccolta, permettendo così alla pianta di accumulare grandi quantità di clorofilla e amminoacidi che non vengono convertiti con la fotosintesi, data la mancanza di luce. Ecco perché il matcha cerimoniale di buon livello ha un bel colore verde brillante ed è dolce al palato. Per ottenere il prodotto finito, dalle foglie di tencha vaporizzate ed essiccate vengono eliminate venature e gambi, per poi andare a macinare la parte “morbida” della foglia e ricavarne una polvere finissima: il matcha. Se prodotto con metodo tradizionale, il matcha è macinato a pietra: per fare appena 30gr di matcha la macinatura richiede ben un’ora di tempo! Il matcha è pieno di antiossidanti e ricco di caffeina: un ottimo boost per iniziare la giornata! Esiste anche il matcha di grado culinario: di colore più spento e qualità bassa, non è adatto a essere consumato in purezza poiché molto amaro e scarsamente aromatico, ma va benissimo per colorare dolci in maniera naturale e preparare dei matcha latte o altre bevande simili.
Come si prepara il tè matcha?
Il matcha si prepara non con un’infusione di foglie intere, come avviene per il resto dei tè, bensì frullandolo direttamente nell’acqua calda. Ecco perchè quando si beve il tè matcha si fa il pieno di antiossidanti: le foglie vengono bevute interamente insieme all’acqua, essendo in sospensione, e non filtrate come con tutti gli altri tipi di tè!
TEMPERATURA: 70°C per il matcha cerimoniale è la temperatura ottimale.
PROPORZIONI: 1,5 gr / 2 gr per 80-100 ml di acqua.
Per eliminare eventuali grumi, è meglio setacciare il matcha con un piccolo colino o con un filtro in acciaio a maglie strette. Si mettono i grammi di matcha nella chawan, la ciotola ampia tradizionale giapponese, e piano piano vi si versa sopra l’acqua calda. Poi, con il frullino in bambù (chasen), si compiono dei movimenti rapidi a onda o formando un otto nella chawan, finché in superficie non si crea una bella schiuma compatta. Il matcha è pronto!
TEMPERATURA: 70°C per il matcha cerimoniale è la temperatura ottimale.
PROPORZIONI: 1,5 gr / 2 gr per 80-100 ml di acqua.
Per eliminare eventuali grumi, è meglio setacciare il matcha con un piccolo colino o con un filtro in acciaio a maglie strette. Si mettono i grammi di matcha nella chawan, la ciotola ampia tradizionale giapponese, e piano piano vi si versa sopra l’acqua calda. Poi, con il frullino in bambù (chasen), si compiono dei movimenti rapidi a onda o formando un otto nella chawan, finché in superficie non si crea una bella schiuma compatta. Il matcha è pronto!
Che succede se si lascia il tè in infusione troppo a lungo?
Ci sono due cose che possono succedere: la prima è che il tè sarà molto amaro e la seconda è che il livello di caffeina contenuto nella tua tazza sarà molto più alto. Come mai?
Più tempo le foglie restano infuse, maggiore sarà la quantità di caffeina e di polifenoli che verranno liberati in acqua, andando così a influire negativamente sul gusto della bevanda.
Più tempo le foglie restano infuse, maggiore sarà la quantità di caffeina e di polifenoli che verranno liberati in acqua, andando così a influire negativamente sul gusto della bevanda.
Come infondere correttamente il tè?
Le regole auree per ottenere una buona tazza di tè prevedono il rispetto dei seguenti parametri:
ACQUA: l’acqua rappresenta il 99,9% di quello che c’è nella tua tazza di tè. Quindi, scegliamola bene! Non utilizzare acqua del rubinetto, ricca di cloro, metalli e altre sostanze che influiranno negativamente sul gusto del tè. Scegli invece un’acqua in bottiglia con basso residuo fisso (se possibile <50mg/L) e pH leggermente acido (6.2 - 6.8). Va bene anche l’acqua depurata da una caraffa filtrante.
TEMPERATURA: rispetta la temperatura consigliata per ogni tipologia di tè. Un bollitore graduato è di solito l’opzione migliore per poter selezionare la temperatura dell’acqua con comodità.
PROPORZIONI: 2.5gr - 3gr di tè ogni 200ml di acqua se infondi in teiera o mug (all’occidentale); 5gr di tè ogni 150ml di acqua se infondi in gong fu cha (all’orientale, con multiple infusioni delle stesse foglie).
TEMPI: il tempo di infusione, come la temperatura, è un fattore chiave per ottenere un tè bilanciato, né sovrainfuso (e quindi amaro o astringente), né sottoinfuso (insapore, scarico). Ogni tipologia di tè ha i suoi tempi di infusione, solitamente indicati dal venditore.
ACQUA: l’acqua rappresenta il 99,9% di quello che c’è nella tua tazza di tè. Quindi, scegliamola bene! Non utilizzare acqua del rubinetto, ricca di cloro, metalli e altre sostanze che influiranno negativamente sul gusto del tè. Scegli invece un’acqua in bottiglia con basso residuo fisso (se possibile <50mg/L) e pH leggermente acido (6.2 - 6.8). Va bene anche l’acqua depurata da una caraffa filtrante.
TEMPERATURA: rispetta la temperatura consigliata per ogni tipologia di tè. Un bollitore graduato è di solito l’opzione migliore per poter selezionare la temperatura dell’acqua con comodità.
PROPORZIONI: 2.5gr - 3gr di tè ogni 200ml di acqua se infondi in teiera o mug (all’occidentale); 5gr di tè ogni 150ml di acqua se infondi in gong fu cha (all’orientale, con multiple infusioni delle stesse foglie).
TEMPI: il tempo di infusione, come la temperatura, è un fattore chiave per ottenere un tè bilanciato, né sovrainfuso (e quindi amaro o astringente), né sottoinfuso (insapore, scarico). Ogni tipologia di tè ha i suoi tempi di infusione, solitamente indicati dal venditore.
Come fare il tè in foglia?
Ti occorreranno una teiera o una tazza capiente, una bilancina pesa spezie, un bollitore, dell’acqua e, ovviamente, il tè.
Pesa il tè in foglia facendo attenzione alle proporzioni consigliate e metti le foglie nella teiera o nella tazza che hai scelto.
Una volta che l’acqua ha raggiunto la temperatura desiderata, versala delicatamente sulle foglie e lascia il tè in infusione per il tempo consigliato.
Allo scadere del tempo, filtra il tè in una tazza o estrai il filtro se stai già usando una mug.
È importante non lasciare il tè in infusione nella teiera o nella tazza, altrimenti accadrà quello che abbiamo visto al punto precedente: amaro, amaro, amaro!
Perché l'acqua del tè non deve bollire?
Quando l’acqua viene fatta bollire, si consuma gran parte dell’ossigeno, fattore che aiuta il rilascio delle componenti aromatiche solubili del tè. Far bollire l’acqua, inoltre, fa precipitare molti sali, che ruberanno spazio ai composti del tè quando lo andrai a infondere. Il risultato sarà un tè dal sapore piatto.
Quanti tipi di tè esistono?
Esistono 6 tipi (o “colori”) di tè: bianco, verde, giallo, oolong, nero (o rosso, per chiamarlo più correttamente alla maniera cinese) e fermentato. Ciò che determina di quale tipologia fa parte un determinato tè è la lavorazione che hanno subito le foglie: si va da tè per nulla ossidati, come il tè verde, a tè completamente ossidati, come il tè nero/rosso, fino a tè che subiscono processi di fermentazione.
Come si prepara il tè oolong?
II tè oolong è un tè parzialmente ossidati: a seconda del livello di ossidazione, variano leggermente i parametri di infusione.
Oolong a bassa ossidazione o Jade Oolong, solitamente dalla forma appallottolata e colore verde: acqua a 85°C - tempo di infusione: 3 min - proporzioni tè/acqua: 3gr x 200ml
Oolong ad alta ossidazione o Dark Oolong, dal colore bruno intenso e foglie arrotolate: acqua a 90°C - tempo di infusione: 3 min - proporzioni tè/acqua: 3gr x 200ml
Oolong a bassa ossidazione o Jade Oolong, solitamente dalla forma appallottolata e colore verde: acqua a 85°C - tempo di infusione: 3 min - proporzioni tè/acqua: 3gr x 200ml
Oolong ad alta ossidazione o Dark Oolong, dal colore bruno intenso e foglie arrotolate: acqua a 90°C - tempo di infusione: 3 min - proporzioni tè/acqua: 3gr x 200ml
Come si prepara il tè verde?
Bisogna dire che non tutti i tè verdi si infondono allo stesso modo. La distinzione principale da fare è quella tra tè giapponesi e tè cinesi, dal momento che durante la lavorazione subiscono un trattamento del calore diverso che modifica la struttura delle foglie. Il tè verde giapponese, per bloccare l’ossidazione delle foglie, subisce un trattamento con il vapore: ciò porta la struttura delle foglie ad essere più fragile e delicata. Per quanto riguarda i tè verdi cinesi, invece, l’ossidazione viene invece bloccata con un passaggio nel wok o in panning machines: un processo più simile a una tostatura e che indebolisce meno la foglia. L’infusione dei tè verdi giapponesi prevede quindi temperature e tempistiche inferiori rispetto ai tè verdi cinesi.
Tè verde giapponese: acqua a 60-70°C | Tempo di infusione: 1 min e 30 sec, massimo 2 min | Proporzioni tè/acqua: 3gr x 200ml
Tè verde cinese: acqua a 70-80°C | tempo di infusione 2 min e mezzo, massimo 3 min | Proporzioni tè/acqua: 3gr x 200ml
Tè verde giapponese: acqua a 60-70°C | Tempo di infusione: 1 min e 30 sec, massimo 2 min | Proporzioni tè/acqua: 3gr x 200ml
Tè verde cinese: acqua a 70-80°C | tempo di infusione 2 min e mezzo, massimo 3 min | Proporzioni tè/acqua: 3gr x 200ml
Come si prepara il tè bianco?
Se si tratta di un tè bianco di sole gemme, puoi usare temperature più alte e tempi di infusione più lunghi poiché l'acqua deve riuscire a superare la barriera costituita dal bai hao (quella peluria argentata che protegge la gemma da insetti e parassiti!), quindi acqua a 80-85°C con un tempo di infusione compreso tra i 4 e i 5 minuti. Se invece stai infondendo un tè bianco che ha anche foglie, puoi seguire questi parametri: acqua a 75-80°C, tempo di infusione: 3-4 minuti. La proporzione tè/acqua resta sempre 3gr di tè ogni 200ml di acqua
Come si prepara il tè nero?
Per i tè rossi cinesi, più delicati, e quelli a foglia piccola bastano 90°C per estrarre tutti gli aromi e i sapori, con un tempo di infusione di 2-3 minuti, e una proporzione di 3 grammi di tè per 200 ml di acqua. Per i tè rossi/neri più intensi, come Assam, tè da Ceylon e tè africani, puoi alzare la temperatura dell'acqua a 95°C ma con tempi di infusione più brevi, circa 2 minuti e 30, e 2.5gr di tè ogni 200ml di acqua.
Dove comprare tè sfuso?
Puoi comprare tè sfuso acquistando dal nostro shop online (www.identitea.shop) oppure venendoci a trovare su appuntamento nel nostro showroom a Seveso (Corso Federico Borromeo, 36 - Seveso, MB)