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Tibetan 90s

 

Tè fermentato – Zang Cha | Cina

Tradizionale tè fermentato della provincia del Sichuan invecchiato per quasi 30 anni. Ogni sorso di questo tè ci riporta sulla via del tè e dei cavalli che dal Sichuan conduce all’altopiano tibetano dove questi tè venivano (e vengono) tradizionalmente consumati. Un tè straordinariamente fresco e dalla dolcezza infinita, ma d’altra parte si sa, i nati negli anni ’90 sono i migliori…

5.90 49.50 

Descrizione

Aspetto:
Dorato carico, limpido
Aroma e palato:
Incenso, legno di conifera, miele d’acacia, frutta secca
Gusto:
Dolce
Altitudine:
500 - 1200 m s.l.m
Provenienza:
Mt Zhougong, Ya’an, Sichuan
Raccolto:
1996 (produzione)
Parametri di infusione: Occidentale
temperature99°C    time2 min 30 sec    quantity3 gr / 200 ml    
Parametri di infusione: Gong Fu Cha
temperature99°C    timeRisciacquo, 10 sec + 5 sec    quantity5 gr / 150 ml    

Scopriamolo insieme

Quando si pensa agli anni ’90 la mente va a Pulp Fiction, ai Nirvana, a Beverly Hills 90210, alla mia nascita… ma da questo momento in poi avrai di sicuro un altro highlight. E sarà questo tè: uno Zang Cha (tradizionale tè fermentato del Sichuan) la cui fermentazione e il lungo invecchiamento hanno contribuito a plasmarne il carattere e a renderlo morbidissimo, dolce e dalla grande profondità gustolfattiva. Viene prodotto nei giardini del monte Zhougong nell’area di Ya’an, che si potrebbe definire come la “capitale” per questa tradizionale tipologia di tè.

Un raccolto appartenente al grade Jinjian, uno dei gradi di maggior qualità rispetto alla materia prima utilizzata e che prevede l’utilizzo, oltre al giovane germoglio, anche di foglie più mature (fino alla 4^-5^ foglia), dal carattere più dolce e morbido di quelle giovani. Una particolarità di questi tè è che viene utilizzata anche quella parte che viene definita “muschio rosso” (red moss). Nonostante il nome, questa parte della pianta consiste in quella sezione di rametto che si trova a circa una decina di centimetri dall’apicale e che acquisisce questa particolare colorazione rossastra, da cui il nome. Viene utilizzata perché molto ricca di sostanze nutritive, importantissime durante la fase di fermentazione per poter sviluppare il carattere unico di questi tè.

Nella gaiwan calda, i primi personaggi di questo cult anni ’90 che vengono presentati sono delicati profumi di legno essiccato con una leggera e intrigante nota fumè. In seguito al risciacquo, le foglie bagnate iniziano a schiudersi rivelando un’altra parte del cast, composto da suggestioni terrose che richiamano i porcini secchi, accompagnate da fresche e inaspettate sfumature che ricordano gli aghi di pino e la resina di conifera. Le note fumè riscontrate in precedenza, si trasformano in suadenti profumi di incenso e una nota amidacea fa capolino al bordo dell’inquadratura.

Nel liquore, dal bellissimo colore dorato limpido e brillante, durante il susseguirsi degli episodi scorrono tutti gli altri personaggi. Troviamo nuovamente le sfumature fumè che si alternano tra il palo santo e l’affumicato, le note balsamiche che spaziano dalla corteccia agli aghi di pino, il miele d’acacia che funge da collante tra tutti gli aromi, tra i quali compaiono anche note lattee e amidacee dovute al processo di fermentazione.

In chiusura, troviamo suggestioni di bastoncino di cannella e frutti rossi (amarena, duroni) con un finale che richiama il burro di arachidi, che accompagnato dalla sottilissima nota affumicata le attesta nella declinazione tostata.

Il gusto, neanche a dirlo, è di una dolcezza stupefacente, dalla lunga persistenza. Il corpo è denso, leggermente oleoso. Una piacevole salivazione accompagna ogni sorso, ma il finale è asciutto e dall’effetto balsamico, a tratti quasi anestetizzante.

Un prodotto di ottima fattura di cui, una volta assaggiato, non si vuole più fare a meno. Un fatto interessante è che risulta essere talmente morbido e confortante che, nonostante la complessità e la profondità organolettica che possiede, riesce comunque ad essere di approccio molto facile, anche ai palati meno esperti. Per essere apprezzato al meglio, sicuramente una sessione di gong fu cha è consigliata, sia per poterlo sviscerare come merita, sia per il fatto che grazie alla sua ricchezza è ben predisposto ad essere infuso a oltranza e restare nella memoria con una sensazione quasi nostalgica. Proprio come gli anni ’90.

Se vuoi saperne di più, non perderti il nostro approfondimento dedicato ai tè fermentati heicha.

 

Fa per te se…
  • Vuoi sperimentare un tè fermentato con lungo invecchiamento
  • Sei alla ricerca di un perfetto tè da meditazione che sorprende e stupisce ad ogni infusione
  • Ami i gusti dolci, anzi dolcissimi e gli aromi avvolgenti e confortanti

 

Altre informazioni
  • Tipo di raccolta: Manuale, 1 gemma + 2/3 foglie aperte + muschio rosso
  • Cultivar / varietà: Lao Chuan Cha (antica varietà autoctona del Sichuan)

Davide Faccioli

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