Description
Appearance: Oro antico | Aroma: Cotognata, miele di tiglio, tabacco da pipa, salamoia | Taste: Dolce |
Altitude: 150-200 m s.l.m. | Origin: An Bang, Quang Nam, Vietnam | Harvest: Estate 2019 |
Infusion parameters: Western | ||
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Infusion parameters: Gong Fu Cha | ||
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Scopriamolo insieme
Il tè ha sempre tante storie da raccontare, ma ce ne sono alcuni che sembrano essere dei veri e propri narratori di professione. Questo An Bang Vietnamese Traditional Black è uno di quelli.
Un tè in pericolo, a dire il vero, poiché le piante che lo producono rischiano di essere rase al suolo per ospitare attività più “redditizie” se i tea farmer della zona non dovessero riuscire a mantenere in vita questa tradizione. Noi di identiTEA vorremmo provare a dare una mano, facendolo conoscere a più persone possibili, così da non farlo scomparire. Ed ecco che te lo raccontiamo.
Come il nome suggerisce, si tratta di un tè raccolto e lavorato a mano in modo tradizionale, con metodi tramandati negli anni che restano appannaggio dei produttori locali e che lo rendono un tè difficilmente ascrivibile a una sola specifica categoria.
Dopo la raccolta e un breve appassimento al sole, le sue foglie sono letteralmente “pestate” in un mortaio e poi coperte per dare luogo a una leggera fermentazione. Passate circa 24 ore, le foglie ormai ossidate e fermentate vengono tagliuzzate con un coltello e infine essiccate, sempre ed esclusivamente al sole. Nessun macchinario: tutto fatto a mano come da antica tradizione.
Non utilizzando macchinari di alcun tipo, nemmeno per controllare temperatura e umidità, per la lavorazione di questo tè ci si affida molto alla natura, oltre che alle abilità manuali dei produttori. Il risultato è un interessante ibrido tra uno heicha e un tè rosso: qualcosa di estremamente particolare ed evocativo, dai sapori sorprendenti. I locals lo consumano dopo aver fatto sobbollire le foglie per 20 o 30 minuti oppure infondendolo in una teiera lasciata scaldare al sole.
Noi abbiamo scelto una più classica gaiwan, ma non escludiamo esperimenti in futuro 😁.
Ok, dopo questa mega introduzione, arriviamo alle note che lo contraddistinguono.
Scaldando le foglie secche nella gaiwan, emergono immediatamente sentori di tabacco da pipa e legno secco, con sfumature vanigliate.
Questo inizio morbido e dolce lascia spazio a note più intense non appena le foglie vengono bagnate: ecco la cotognata e la canfora, memorie olfattive d’infanzia e di un pomeriggio trascorso a casa della nonna, tra una merenda golosa e il profumo di antichi armadi.
In questo ricordo si insinuano anche sentori di legno umido, come bagnato dalla pioggia, mentre la canfora evolve in note più pungenti che ricordano un qualche tipo di tintura.
Al palato, la dolcezza è quella inebriante del miele di tiglio, con una nota malolattica delicata simile a quella della salamoia e sentori di sottobosco, che sottolineano la sua natura mista di heicha e hongcha.
Tornano poi le sfumature dolci della composta di mele cotogne e del tabacco da pipa, con un lontano ricordo di bastoncino di liquirizia a chiudere il sorso.
La sensazione al palato è di una piacevole pienezza, con il miele di tiglio in persistenza che ci accompagna a lungo con dolcezza, finché anche l’ultima nota non si esaurisce.
Non capita spesso di assaggiare tè che hanno conservato la propria essenza in questo modo, come sospesi nel tempo. Berli ci fa un po’ viaggiare nel passato, aprendo portali su realtà e sapori lontani e molto particolari. Se poi sappiamo che al piacere della bevuta si associa anche la consapevolezza di aver teso una mano ai farmer locali, salvando un tè dall’estinzione… beh, allora ne vale doppiamente la pena.
Fa per te se…
- Vuoi scoprire un tè antico prodotto in maniera tradizionale
- Ami i tè dal carattere dolce
- Cerchi un tè fuori dai soliti standard
Altre informazioni
- Tipo di raccolta: Manuale, solo foglie grandi e aperte
- Cultivar / varietà: Camellia Sinensis, varietà locale
Sara Bertoncini