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Awa Bancha

Tè fermentato | Giappone

Dalla prefettura di Tokushima, un tè fermentato con metodi tradizionali dall’incredibile dolcezza e dalle particolari note sapide che ricordano le olive greche e i fiori selvatici. L’Awa Bancha è una tipologia di tè ormai rara, prodotta solo nella zona di Kamikatsu, che racchiude in sé il sapore di una storia antica. Caso unico della nostra selezione, in cui è stato il tè a scegliere noi e non il contrario, ma questa è un’altra storia…

15.90 55.90 

Descrizione

Aspetto:
Oro ambrato, luminoso
Aroma e palato:
Olive greche, latte di capra, camomilla, pot-pourri, limone
Gusto:
Sapido, dolce, umami, leggermente acidulo
Altitudine:
400 m s.l.m
Provenienza:
Kamikatsu, Tokushima, Shikoku, Giappone
Raccolto:
Fine luglio - inizio agosto 2024
Parametri di infusione: Occidentale
temperature80°C    time3-4 min    quantity3 gr / 200 ml    

Scopriamolo insieme

Un tè fermentato giapponese? 

Davvero?! 😲

Ebbene sì! Il nome “Awa Bancha” o “Awabancha” svela già in parte l’identità di questo tè dal profilo aromatico inusuale: o, per lo meno, inizia a dirci da dove arriva.

Il prefisso “awa” altro non è che l’antico nome della prefettura di Tokushima, sull’isola di Shikoku. Qui la produzione dell’Awa Bancha avviene secondo metodi tradizionali che si tramandano da secoli: sono pochi i tea master che a oggi padroneggiano la tecnica per lavorarlo e risiedono tutti nell’area di Naka e Kamikatsu – proprio il villaggio da cui arriva il tè che stai per assaggiare.

Il termine “bancha”, invece, indica che per realizzarlo sono state usate foglie raccolte in estate inoltrata (si potrebbe tradurre come “serale”, ossia una raccolta tardiva se paragonata a quella dei tè verdi primaverili).

È un tè fermentato dal basso contenuto di caffeina, ma si tratta di una fermentazione molto differente da quella degli heicha di stampo cinese: in questo caso parliamo di fermentazione anaerobica, ossia in assenza di ossigeno, che contribuisce a far sviluppare in questo tè le note caratteristiche di cui ora ti raccontiamo.

Per approfondire leggi anche > Awa Bancha e i tè fermentati giapponesi: cosa sono, come si producono e perché scoprirli

Le foglie scaldate in teiera rilasciano aromi intensi, che ricordano bizzarramente la salamoia ma anche i fiori secchi e il pot pourri, con una nota malolattica già molto distintiva.

Quando le andiamo a bagnare, si sprigionano sentori dolci che riportano alla terra: note vegetali di verdure come coste e spinaci, un sentore di fresco terriccio primaverile, una particolarissima nota di alloro e quelle sfumature fresche che ricordano il rosmarino.

È ormai chiaro che ci stiamo addentrando in aree olfattive e gustative molto particolari, eppure ben bilanciate tra loro e mai aggressive: con una morbidezza e una dolcezza incredibili, l’Awa Bancha si riconferma anche al palato come qualcosa di molto speciale.

Affiorano note di olive greche e sfumature piacevolmente salate e lattiche che fanno pensare al latte di capra, mentre il gusto ha un andamento dinamico e continua a stupirci con punte distintamente dolci, sapide e umami. Superfluo dirlo, è un tè che induce una salivazione notevole. Interessante notare come le pungenze aromatiche vengano bilanciate alla grande dalle morbidezze al palato.

A sorpresa, emergono poi sentori floreali di camomilla e fiori secchi, ma anche fieno, passando per note dolci di latte di mandorla e miele. Al centro della progressione gustativa, una suggestione di frutti rossi che ricorda la ciliegia anticipa un finale elegante e delicato, dal carattere limonoso con sfumature legnose di rovere – una chiusa che richiama altri mille sorsi. L’Awa Bancha è uno di quei tè che diventano sempre più dolce col susseguirsi delle infusioni.

Il corpo è di medio spessore, morbidissimo: resta sulla lingua una patina quasi oleosa.

Un tè non facile da capire al primo approccio – ma una volta varcata la soglia non si riesce a tornare indietro. Un prodotto profondamente artigianale, che non si trova facilmente e che rappresenta un ponte con il passato: il modo in cui viene realizzato, interamente a mano, è lo stesso da secoli.

Un sorso di awabancha è un piccolo viaggio indietro nel tempo e nello spazio, da gustare in ogni momento della giornata. Consiglio da un consumatore abituale di Kamikatsu: da provare assolutamente in cold brew! Per sapere chi è, ti rimandiamo invece a una delle nostre newsletter 😁.

 

Fa per te se…

  • Cerchi un tè con poca caffeina
  • Vuoi scoprire un lato tradizionale del tè giapponese che non sia il solito verde
  • Ami le note sapide e non ti spaventa uscire dai canoni

 

Altre informazioni
  • Tipo di raccolta: Manuale, vengono usate tutte le foglie della singola pianta
  • Cultivar / varietà: Zairai + Yabukita

Sara Bertoncini

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