Descrizione
Aspetto: Marrone mogano, rubino, ebano | Aroma e palato: Legno profumato, frutti rossi, riso soffiato, resina, terra umida | Gusto: Dolce, salato |
Altitudine: 1800 m s.l.m | Provenienza: Samcholing, Trongsa, Bhutan | Raccolto: Primavera 2023 |
Parametri di infusione: Occidentale | ||
99°C | 2 min | 3 gr / 200 ml |
Parametri di infusione: Gong Fu Cha | ||
99°C | Risciacquo, 20 sec + 10 sec | 5 gr / 150 ml |
Scopriamolo insieme
Su queste montagne del Bhutan è radicata da secoli la tradizione di consumare il tè così come viene preparato in Tibet, ovvero tè fermentati provenienti dalla Cina (Sichuan, Yunnan, Hunan) con latte o burro di yak salato. A causa della difficoltà in tempi antichi di reperire tè di ottima qualità, su queste montagne hanno sviluppato questo particolare processo produttivo per arricchire le caratteristiche delle piante che avevano a disposizione. Oggi vengono utilizzati cespugli di Camellia Sinensis Sinensis cinesi arrivate dal Darjeeling negli anni ’50 del Novecento, ma la tecnica di produzione è rimasta pressoché invariata.
Le foglie mature vengono raccolte e sminuzzate per poi essere poste in bollitura con acqua salata e successivamente essiccate per circa 2-3 giorni. Le foglie secche vengono dunque fatte bollire nuovamente per circa un’ora insieme a cenere e corteccia di quercia. Durante questa fase le foglie si anneriscono completamente e acquisiscono i profumi del legno. In seguito, ha luogo un lento processo di essiccazione della durata di circa una settimana durante la quale avviene anche la fase di fermentazione.
Oltre che consumarlo secondo il metodo tradizionale tibetano, si è soliti anche berlo sotto forma di “zuppa di tè”, ovvero infuso in acqua come è più comune fare in tutto il mondo – e il risultato è, vi assicuro, strabiliante.
Il liquore esprime eloquentemente il concetto di dark tea e i profumi sprigionati sono intensi e ammalianti. Si percepiscono subito suadenti aromi di legno profumato (quercia ovviamente) con sfumature esotiche e speziate che ricordano l’incenso e il palo santo. A seguire emerge una sorprendente e ben definita nota di frutti rossi, lampone soprattutto, che lega egregiamente con i profumi del legno: questo mix richiama sfumature che, personalmente, riconduco al bouquet di una Red Flemish (birra fiamminga a fermentazione mista, affinata in legno. Ma questa è un’altra storia). Si fanno strada poi anche dei dolci sentori amidacei di riso soffiato e mollica di pane per poi giungere a sfumature boschive di resina, sciroppo d’acero e terra umida.
Il gusto è molto dolce e distintamente sapido. Il corpo è denso, oleoso e cremoso. Chiude molto lungo con una piacevole freschezza.
Provando per la prima volta questo tè ricordo che il “commento tecnico” è stato tipo: <<Noo, ma cos’è ‘sta roba? Pazzesco!>>.
Per goderne appieno consigliamo senza dubbio un’infusione in gong fu cha, anche perché, dato lo spessore, questo tè può essere infuso tipo per sempre. Un po’ come aprire una bottiglia in compagnia, continuare a versare bicchieri e scoprire che non finisce mai. Può essere infuso anche in stile occidentale e comunque garantisce molte infusioni.
Nel concludere provo sentimenti contrastanti, un conflitto interiore tra la metà di me che caldeggia la filosofia del “prendete e godetene tutti” e il dark side in stile Gollum che vorrebbe gelosamente custodire il suo tesssoro.
Fa per te se…
- Ami gli aromi caldi del legno e dei frutti rossi
- Vuoi sperimentare un Heicha molto particolare, della tradizione bhutanese
- Cerchi un tè denso, intenso e che si presta ad essere infuso molte volte
Altre informazioni
- Tipo di raccolta: Foglie mature
- Cultivar / varietà: Camellia Sinensis Sinensis (Pure China – Origine: Darjeeling)
Davide Faccioli