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Guida completa al Long Jing, il tè verde cinese imperiale più apprezzato al mondo

Il tè verde Long Jing, noto anche con il nome Dragon Well, è uno dei tè più rinomati e apprezzati al mondo. Originario della Cina, questo tè è in grado di conquistare tutti, neofiti e intenditori, grazie al suo aroma raffinato, ricco e armonioso. In questo articolo esploreremo il significato di Long Jing, la sua affascinante storia, i luoghi di coltivazione, il processo di raccolta e le varietà utilizzate per la sua produzione.

Indice dei contenuti

Cosa vuol dire Long Jing

Il lago Xihu o lago Occidentale

Storia del Long Jing

Dove viene coltivato il tè verde Long Jing

Raccolta, varietà e cultivar utilizzate

Come preparare correttamente il tè verde Long Jing

Cosa vuol dire Long Jing

Il nome Long Jing significa letteralmente “Pozzo del Drago”, non a caso questo tè è anche conosciuto come Dragon Well. Si tratta di uno tra i tè verdi più famosi al mondo, dalle origini molto antiche, intorno al quale ruotano diverse leggende e racconti popolari cinesi.

Secondo una delle storie più famose, il suo nome deriva da quello di un’antica sorgente d’acqua, reputata miracolosa dai fedeli, nei pressi di un monastero. L’acqua di questa sorgente era caratterizzata da un alto contenuto di minerali e si dice che, nei momenti di pioggia, in superficie si formassero degli effetti ottici simili al movimento di un drago.

Il lago Xihu o lago Occidentale

Il lago Xihu, conosciuto anche come lago Occidentale, è un luogo di straordinaria bellezza situato nei pressi della città di Hangzhou, nello Zhejiang (anche se in realtà in Cina ci sono ben 36 laghi con lo stesso nome!). Questo lago è circondato su tre lati da colline ricche di foreste, mentre la sponda orientale si trova vicino al centro storico di Hangzhou.

La sua origine è avvolta nella leggenda, con storie che parlano di una perla caduta dal cielo, appartenente a un Drago e una Fenice (entità ricorrenti nella mitologia cinese), che ha dato vita al lago. Tuttavia, la sua formazione reale è avvenuta gradualmente, nel corso di 2000 anni, lungo il fiume Qiantang e prima veniva chiamato Wulinshui (acqua dal monte Wulin). Nel corso dei secoli, il bacino d’acqua ha cambiato nome diverse volte e quello più conosciuto è, appunto, Xihu, ovvero lago Occidentale.

Nel 2011, l’area del lago Xihu è stata dichiarata patrimonio dell’UNESCO per la sua importanza storica e culturale. Infatti, questo luogo è stato un centro vitale durante varie dinastie cinesi, inclusa la dinastia Song del Sud (1127-1279) quando Hangzhou divenne una delle città più popolose e culturalmente vivaci del mondo. Oggi si presenta come un bacino di dimensioni modeste, circa 3 km x 3 km con una profondità media di 1,50 metri. Tuttavia, in epoca Tang (618-907) era grande il doppio, con un’estensione ancora maggiore durante i periodi di forti piogge.

lago xihu o lago occidentale long jing
Il lago Occidentale / West Lake o lago Xihu oggi – Fonte: Wikipedia

Il lago nel corso dei secoli

Nell’Ottavo secolo, per fornire acqua potabile alle persone che vivevano lungo le sponde del lago, vennero costruiti sei pozzi e una grande diga al fine di controllare il livello dell’acqua. Poco tempo dopo, durante il periodo delle Cinque Dinastie e dei Dieci Regni (907 – 979), Hangzhou fu scelta come capitale del regno di Wu Yue e, grazie alla sua strategica posizione costiera, la città divenne un importante centro di scambi commerciali, tanto che nei dintorni del lago nacquero diversi templi buddisti e il distretto prese il nome di Terra del Buddismo.

Nel 1227, quando Hangzhou divenne la capitale della dinastia Song del Sud, numerosi poeti iniziarono a narrare delle grandi bellezze del lago Xihu, tanto che, come già anticipato, l’area divenne presto una delle più densamente popolate dell’epoca.

Ma la bellezza non sempre dura. Sotto il controllo mongolo, nel XIII secolo, la cura del lago venne pesantemente trascurata, e ben presto si trasformò in una palude. Nel 1607, sotto la dinastia Ming, a seguito di importanti lavori di restauro, il lago venne riportato all’aspetto che possedeva nel periodo di massimo splendore e con la terra dragata vennero costruite al suo interno due isole artificiali: Huxinting e Xiaoyingzhou. L’isola di Xiaoyingzhou (Piccola Isola delle Fate) è molto particolare poiché contiene a sua volta un piccolo laghetto. I cinesi, infatti, quando ne parlano amano dire che “nel lago c’è un’isola, nell’isola c’è un lago”.

Piccola curiosità: dell’isola di Gushan (Collina Solitaria), sulla quale si trova il “Padiglione per Ammirare il Lago”, costruito nel 1699 per l’imperatore Kangxi, si parla già ne Il Milione di Marco Polo.

«Verso mezzogiorno, come ho già detto, c’è un lago che ha un perimetro di ben trenta miglia. Sulla riva si vedono molti bei palazzi e belle case appartenenti ai nobili ed ai notabili, di stupendo disegno e di stupenda esecuzione; non potrebbero essere più sontuosi. Ci sono pure moltissime abbazie e monasteri di idolatri. E vi dirò ancora che in mezzo al lago si trovano due isole; in ciascuna di esse c’è un palazzo meraviglioso così ben fatto e ornato che sembra il palazzo dell’imperatore. Quando qualcuno vuol fare un convito va a questo palazzo […]»

Importanza del lago Xihu per la produzione del tè verde Long Jing

Sulle colline intorno a Xihu si trovano tutti i fattori necessari allo sviluppo di piante destinate a produrre un tè di eccellente qualità:

  • Terra fertile;
  • Clima mite;
  • Abbondanti precipitazioni;
  • Luce del sole non diretta, a causa delle nubi;
  • Ruscelli che contribuiscono alla creazione di nebbia e a mitigare il clima;
  • Piante di bamboo che aiutano l’equilibrio di minerali nel suolo, contribuendo così alla dolcezza del tè, oltre che a proteggere le piante dal vento.

Il tè prodotto in questa zona, ovvero il Long Jing, è diventato così famoso per il suo sapore unico dovuto alle perfette condizioni, climatiche e non, del luogo, tanto da avere una storia che risale a diversi secoli fa. I primi riferimenti, infatti, si trovano nel “Canone del tè” di Lu Yu, un antico testo cinese che menziona il tè prodotto nei monasteri buddisti di Tianzhu e Lingyin.

Storia del Long Jing

Nelle cronache dell’epoca Ming, si fa riferimento al Long Jing come allo “Stagno del Drago”. Come già anticipato nell’introduzione, questo nome deriva da una sorgente d’acqua presente nei pressi di un monastero buddista, che cambiò nome diverse volte. I più famosi sono:

  • Shousheng Yuan (Monastero dei Santi dalla lunga vita)
  • Guangfu Yuan (Monastero dell’infinità felicità)

Poiché lo stagno veniva considerato miracoloso, i pellegrini erano soliti recarvisi per pregare le abbondanti piogge.

Tuttavia, quando il monastero fu fondato, nel 979, il tè in quella zona non veniva ancora coltivato. Le prime piantine provenienti dal monastero di Tianzhu furono portate nel 1196 dal monaco Bian Cai e in seguito a questo avvenimento, nonché al conseguente avvio della produzione, vi fu un incremento di visitatori e pellegrini nel monastero, tanto da renderlo famoso al pari del tè ivi prodotto.

All’inizio del XVI secolo vennero avviati dei lavori per la costruzione di un pozzo. Durante gli scavi, gli operai estrassero una grande pietra dalla forma di un drago fluttuante dal fondo dello stagno. Da quel momento in avanti il monastero prese il nome di Lao Longjingsi (Vecchio Pozzo del Drago) e il tè cominciò a essere chiamato Long Jing (pozzo del drago, appunto).

In epoca Qing (1644 – 1912), l’imperatore Kangxi costruì una residenza imperiale proprio ad Hangzhou e incluse il tè verde Long Jing nella lista dei tè imperiali. Mezzo secolo più tardi, l’imperatore Qianlong, grande conoscitore di tè, visitò personalmente il sito di produzione del Long Jing presso il monastero di Lao Longjingsi. In seguito alla visita, l’imperatore dichiarò il giardino di proprietà imperiale, lo fece recintare e il monastero divenne il fornitore ufficiale di tè per la famiglia reale. Le piante contenute all’interno del giardino sono chiamate le 18 piante immortali e ancora oggi sono visitabili.

Se ti stai chiedendo se da queste piante è possibile ancora produrre del tè, la risposta è sì e viene battuto all’asta ogni anno per diverse migliaia di dollari al grammo.

Negli anni Settanta del Novecento, durante la rinascita economica, il Long Jing era diventato una sorta di biglietto da visita dell’eccellenza cinese e, ancora oggi, i Capi di Stato sono soliti donarlo agli ospiti in visita diplomatica. Tra i più illustri troviamo la Regina Elisabetta II, grande amante anche dei tè del Darjeeling, diversi Presidenti americani e molti altri.

Dove viene coltivato il tè verde Long Jing

Il tè Long Jing autentico è coltivato principalmente nelle colline intorno al lago Xihu, nelle zone di:

  • Shifeng,
  • Wengjiashan,
  • Hupao,
  • Meijiawu,
  • Yunqi,
  • Lingyin.

Ogni sottozona ha un proprio terroir specifico, con un microclima e caratteristiche del suolo uniche, e delle sfumature differenti di lavorazione. Per questo motivo, nonostante l’area di produzione sia racchiusa in pochi km quadrati, all’interno della stessa il nome di questo tè può declinarsi in Shi (leone), se coltivato a Shifeng, Long (drago), se coltivato a Wengjianshan, Yun (nuvola) per le aree di Yunqi e Meijiawu, Hu (tigre) per Hupao.

Areale di produzione del Long Jing Autentico

Tuttavia, a causa dell’enorme popolarità di questo tè si è deciso di allargare l’areale di coltivazione nei dintorni di Hangzhou. Anche il Long Jing “esterno”, ovvero prodotto al di fuori dall’areale tradizionale, cambia nome in base alla zona di coltivazione:

  • Dafo Long Jing > il migliore, chiamato anche Long Jing Grande Buddha viene raccolto sul Monte Da Fo a circa 400 metri s.l.m.;
  • Qiantang Long Jing > prodotto nelle zone di Binjiang, Xiaoshan, Yuhang, Fuyang, Lin’an, Tonglu, Jiande e Chun’an;
  • Yuezhou Long Jing > prodotto nell’area di Shaoxing e Xingchang, a Shengzhou, Zhuji, Shangyu e Pan’an.

L’autenticità del Long Jing è garantita da un’indicazione geografica protetta dal 1998, che protegge il tè da imitazioni e contraffazioni. Tuttavia, Long Jing fake vengono prodotti anche in altre province cinesi come lo Yunnan, il Guizhou e il Sichuan, ma solo il tè coltivato nelle aree designate intorno a Hangzhou può essere considerato il vero Long Jing.

Raccolta, varietà e cultivar utilizzate

La raccolta del Long Jing è un processo delicato e laborioso. Il miglior Long Jing viene raccolto nel periodo pre-Qingming, prima della Festa della Luce Pura che si tiene il 4-5 aprile. Durante questo periodo, i germogli di tè vengono raccolti al mattino presto per preservare al meglio il loro aroma e sapore. Esistono diverse classificazioni della materia prima utilizzata:

  • Lianxin – Cuore di Loto: raccolta di sole gemme,
  • Qiqiang – Lancia e stendardo: raccolta di una gemma e una foglia,
  • Queshe – Lingua di Passero: raccolta di una gemma e due foglie.

Per produrre 500 grammi di Long Jing sono necessarie circa 25.000 gemme, un numero che testimonia l’impegno e la cura necessarie per ottenere questo tè pregiato.

Oltre alla cultivar originale, esistono altre cultivar / varietà utilizzate per la produzione di questo pregiato tè verde. Le più famose sono:

  • Longjing #43
  • Pingyang Zao
  • Dafo Longjing
  • Dafo Bai Long Jing (varietà albina che può essere utilizzata anche per l’Anji Bai Cha)
  • Zhenong #117
  • Zhenong #139
  • Ying Shuang
  • Wuniu Zao (varietà precoce che viene raccolta all’inizio di marzo)

Le tecniche di coltivazione e lavorazione del Long Jing sono state tramandate di generazione in generazione, contribuendo a definire le quattro caratteristiche fondamentali di questo tè:

  • Foglie dal colore verde-turchese brillante
  • Liquore dorato trasparente
  • Aroma intenso
  • Gusto fresco e ricco

Inoltre, la tradizionale forma appiattita delle foglie è un marchio distintivo del Long Jing, ottenuta attraverso una lavorazione attenta e precisa.

Long Jing Imperial Grade è un tè verde della CIna
Le foglie del Long Jing

Come preparare correttamente il tè verde Long Jing

Per apprezzare al meglio il tè verde cinese Long Jing con infusione occidentale, ti consigliamo i seguenti parametri:

  • 3 grammi di foglie per 200 ml
  • Acqua a 75° C
  • 3 minuti e mezzo di infusione

Per la preparazione in gong fu cha, ovvero in stile tradizionale cinese, ti consigliamo 5 grammi di foglie per 150 ml di acqua a temperatura di 80° C. Iniziare con un’infusione di 30 secondi e poi aumentare di 10 secondi a ogni successiva infusione.


Ti è venuta voglia di scoprire perché questo tè verde è tra i più famosi e apprezzati al mondo?

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