Descrizione
Aspetto: Giallo pallido-verdino. Lievemente opaco | Aroma e palato: Camomilla, punte di asparagi, zucchine al burro, fagiolini, semi oleosi | Gusto: Dolce, umami |
Altitudine: 1300-1500 m s.l.m. | Provenienza: Wang Farm, Mt. Zhougong, Sichuan, Cina | Raccolto: Primavera 2025 |
Parametri di infusione: Occidentale | ||
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Parametri di infusione: Gong Fu Cha | ||
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Scopriamolo insieme
Sichuan, primavera: mentre le piante del tè lentamente si risvegliano dal riposo invernale, nei giardini più elevati sulle pendici del monte Meng Ding i tea farmers selezionano solo le gemme e le foglie più tenere per produrre una piccola batch di un tè verde eccezionale.
Il Meng Ding Gan Lu, letteralmente “Dolce Rugiada di Meng Ding”, sorprende per la fattura incredibilmente curata. La sua lavorazione, tradizionale ed effettuata interamente a mano, è lunga e minuziosa: in particolare, il blocco dell’ossidazione (shaqing) avviene in più fasi.
Per ben tre volte, le foglie fresche vengono saltate a mano nel classico wok di ferro con calore moderato: la temperatura del wok è misurata dal tea maker con il dorso della mano, che senza bisogno di un termometro sa quando il calore ha raggiunto il livello ottimale. Esatto: se non fa male all’uomo, non fa male nemmeno al tè – “delicatezza” qui è la parola chiave.
Dopo ogni cottura, le foglie vengono rollate a mano su un vassoio di bambù per dare loro una forma.
Una volta che questo triplice processo è stato portato a termine, si passa al fissaggio: il tea maker forma tra i palmi delle sue mani una sorta di piccola “palla” di foglie di tè, che massaggia ripetutamente (come si lavorerebbe l’impasto di un canederlo, per intenderci) e poi ridistribuisce nel wok per un’ultima cottura a fuoco bassissimo. Questo passaggio finale, fondamentale perché il tè stabilizzi gli aromi acquisiti durante l’intero processo, viene ripetuto più volte.
E una lavorazione così attenta e laboriosa di una materia prima davvero stratosferica non poteva che dar vita a un tè meraviglioso: adesso finalmente te lo raccontiamo.
Le foglie scaldate nella gaiwan avvolgono con sentori già dolci e burrosi: il fattore pastry si mescola alle note golose di pistacchio tostato e a uno sfuggente ricordo floreale.
Una volta che le gemme e le foglie sono state infuse, è possibile ammirarne al tatto la tenerezza e alla vista il colore verde chiaro brillante: un gioiello primaverile, non c’è che dire.
Al naso arrivano immediatamente note di fiori gialli e camomilla, seguite da sentori vegetali delicati che richiamano le primizie dell’orto: punte di asparagi e zucchine al burro, con un finale lievemente tostato che ricorda il profumo dei semi oleosi.
Al sorso, la nota nutty si riconferma subito, con note di semi di zucca e girasole. La sensazione burrosa e rotonda di questo tè sul palato è in sintonia con i richiami vegetali, dolci e umami, che ne caratterizzano il profilo: zucchine al burro e zucca al forno, che evolvono in note man mano più fresche, come edamame, fave e fagiolini verdi.
Sempre elegante e presente la nota floreale, che accompagna verso un finale freschissimo e piacevolmente asciutto. Il corpo di questo tè, data la quantità elevata di gemme, è comprensibilmente ricco. Tutto il bai hao resta visibile inoltre nel liquore, che si ammanta di una lieve torbidità.
Insomma, questo Meng Ding Gan Lu non è certo un tè che passa inosservato. Seppur perfetto da infondere anche in occidentale, ammettiamo che dà il meglio di sé in gong fu cha: con la giusta attenzione, saprà infatti raccontare la propria bellezza sorso dopo sorso, profumo dopo profumo, gemma dopo gemma. Come un vero tesoro.
Fa per te se…
- Ti piacciono i tè verdi dolci e freschi
- Cerchi un tè di livello, lavorato egregiamente secondo tradizione
- Ami le note nutty e i profili organolettici ricchi
Altre informazioni
- Tipo di raccolta: Manuale, 1 gemma + 1 foglia
- Cultivar / varietà: Lao Chuan Cha, antica cultivar nativa del Sichuan a foglia piccola
Sara Bertoncini